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“Sono stati 2 mesi molto intensi – ci racconta – ma ora mi sento pronto. Non ho fatto cose diverse dal solito ma credo con più intensità. Come sempre ho cercato di migliorare tecnica e cardio e non ho chiamato altri sparring perché alla UFD ci sono ragazzi del mio peso
Si è parlato molto di questo tuo cambio di team. Da cosa è dipeso? E perché proprio la UFD anziché un altro team italiano o magari francese visto che tu parli francese?
“Si la gente mi sta giudicando ma senza sapere il perché delle mie scelte.
L’arrivo alla UFD è stato un caso. Nel 2019 dovevo debuttare in Bellator contro Malvin Manhoef. Cercando degli sparring di alto livello nello striking sono stato in Olanda e li ho conosciuto un coach di muay thai e Kickboxing che era anche striking coach di questo team dove si allena gente di alto livello come David Zawada (ex UFC) e Roberto Soldic (Campione dei Medi e dei Welter KSW e già campione Final Fight, SMMAC e SFC). Mi disse di provare ad andare ad allenarmi li. Alla fine il match con Manhoef saltò ed io persi in short notice egli USA contro Christian Edwards. Dopo quella sconfitta ho deciso di cambiare preparazione e ho capito l’importanza di avere dei compagni d’allenamento del mio livello. Quando invece sono in Italia mi alleno da amici perché dopo aver lasciato la X1 di Genova alcune palestre non vogliono rovinare i rapporti col mio ex team. Faccio poi BJJ dal Prof. Antonio Cangemi che è prima di tutto un amico”.
Molti si sono anche risentiti per le tue critiche all’Italia nell’intervista dopo il tuo ultimo match…
“Io non mi ricordo di aver parlato male dell’Italia, sicuramente sono stato frainteso. Ero stanco dopo il match ed arrabbiato per le decisioni del governo inglese di quei giorni che voleva espellere dal paese gli immigrati africani. Io non ce l’ho con l’Italia, è il Paese che mi ha dato una seconda casa ed una seconda opportunità, è grazie a questo che ora sono in Bellator”.
Tu consoci bene Zubco. Pensi essere in vantaggio perché lui è fermo da un po’ di tempo?
“No non credo di essere in vantaggio. Lo conosco perché mi sono allenato 3 anni fa con lui. Mi è stato di grande aiuto nello striking perché ha una grandissima esperienza nella kickboxing, ha affrontato gradi campioni. La prendo come la sfida più grande della mia carriera e mi sono preparato a 360 gradi perché il bello delle MMA è che tutto è possibile”.
In caso di vittoria pensi di entrare nel ranking di Bellator?
“Non lo so. A Londra ho sconfitto Trainer che era un imbattuto, magari con un altro successo potrei affrontare un top 10”.